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Chi siamo
Per comprendere le funzioni dell’ATO è fondamentale chiarire il significato di due termini coniati dalla Legge Galli (5 gennaio 1994, n. 36): Servizio Idrico Integrato (acronimo SII) e Ambito Territoriale Ottimale (acronimo ATO).
Il primo termine definisce l’insieme dei servizi idrici ad uso civile, dalla captazione e la distribuzione dell’acqua potabile, al convogliamento nelle reti fognarie delle acque reflue fino alla restituzione all’ambiente dopo gli adeguati trattamenti di depurazione. Obiettivo della legge è considerare unitariamente le diverse fasi della filiera dell’acqua.
Il secondo termine individua il contesto all’interno del quale procedere all’organizzazione del servizio idrico integrato, ovvero la dimensione gestionale “ottimale”, sia per le caratteristiche fisiche del ciclo idrico (captazione -> distribuzione -> restituzione secondo il principio della maggior efficienza energetica) che per assicurare una gestione caratterizzata da una sufficiente massa critica e da economie di scala.
Quindi la Legge Galli ha individuato nella riorganizzazione funzionale e gestionale del servizio idrico lo strumento per il raggiungimento di un maggior livello di efficacia ed efficienza del servizio medesimo con implicazioni positive per la salvaguardia qualitativa e quantitativa della risorsa idrica. In definitiva la riorganizzazione del servizio idrico prevede il tendenziale superamento della notevole frammentazione gestionale esistente e il passaggio ad una concezione del servizio con l’individuazione di soggetti in grado non solo di gestire, ma anche di far fronte alla grande richiesta di investimento in opere infrastrutturali del settore.
L’ATO non costituisce soltanto il contesto operativo gestionale, ma rappresenta la nuova circoscrizione amministrativa di governo del servizio da parte degli Enti locali, Province e Comuni, chiamati ad esercitare non più singolarmente, ma in modo associato, le funzioni di programmazione, pianificazione, vigilanza e controllo del servizio idrico integrato.
L’Ufficio d’Ambito della Provincia di Bergamo (AATO costituita ai sensi della Legge della Regione Lombardia n. 21/2010), si è costituito ed insediato nel dicembre 2001 nella forma di Convenzione tra Enti Locali (Provincia e n. 244 comuni della provincia) ai sensi della Legge della Regione Lombardia n. 21/1998 ora abrogata.
L’Autorità d’Ambito ha mantenuto fino al 2008 la forma della Convenzione fra Comuni e Provincia, ma dall’ anno 2009 ha proceduto alla costituzione del Consorzio obbligatorio fra Enti Locali. Il suo territorio di competenza coincide, secondo le vigenti disposizioni regionali, con quello della Provincia di Bergamo.
Dal 1/07/2011, l’Ufficio D’Ambito /Azienda Speciale della Provincia di Bergamo si è costituito ai sensi di quanto previsto dall’art. 48 della L.R. 12/12/2003 n. 26 come modificata dalla L.R. 27/12/2010 n.21 ed è disciplinato dallo Statuto che, in conformità degli articoli 113, 113 bis e 114 del D.lgs 267/2000, del DPR 902/1986 , della L. 241/1990 e della L.R. 26/2003, ne disciplina l’ordinamento e il funzionamento. L’Ufficio d’Ambito possiede personalità giuridica ed autonomia patrimoniale, organizzativa, contabile, finanziaria e gestionale ed ha l’obbligo del pareggio del bilancio da perseguire attraverso l’equilibrio dei costi e dei ricavi ed è un ente strumentale della Provincia di Bergamo ente titolare del servizio.
Nel solco delle normativa nazionale (prima la Legge Galli del 1994, poi il Codice dell’Ambiente del 2006) che ha impostato la riforma dei servizi idrici operando una netta distinzione fra l’attività di indirizzo e controllo, posta in capo all’Autorità d’Ambito, da quella di gestione ed erogazione del servizio, posta in capo a società, l’A.ATO di Bergamo, ha, in questi anni, promosso e finanziato la realizzazione di importanti interventi infrastrutturali (per circa 120 milioni di euro), ha predisposto il cosiddetto Piano d’Ambito, anno 2004, ed ha affidato il servizio idrico integrato alla società Uniacque spa quale gestore unico d’ambito a decorrere dal 1/01/2007 per 30 anni, come indicato nel contratto di servizio approvato con il gestore.